Nell’esercizio delle loro attività quotidiane, i professionisti sono soggetti a diversi obblighi, tra cui la possibilità di stipulare polizze assicurative. Tuttavia, riguardo alla responsabilità civile professionale, come sottolinea l’esperto assicurativo nel blog dell’avvocato Gianluca De Micheli del foro di Roma, non tutti i professionisti sono tenuti agli stessi requisiti. Mentre per alcuni è obbligatoria, questa forma di assicurazione mira a proteggere il patrimonio del professionista da eventuali danni causati a terzi nel corso dell’esercizio della professione, per altri rimane altamente consigliata.

Che cos’è la responsabilità civile professionale?

Quando si parla di responsabilità civile, s’intende un obbligo legale di riparare tutti i danni causati ad altri. Tuttavia, questa responsabilità vale sia per gli individui che per i professionisti. In altre parole, se un’impresa causa un danno a un terzo nel corso della propria attività professionale, spetta ad essa risarcire la vittima.

L’esigenza di coprire eventuali danni derivanti da azioni professionali costose ha portato all’istituzione di un’assicurazione specifica: la responsabilità civile professionale. Nel caso in cui questa copertura assicurativa sia assente, l’azienda o il professionista sarebbe chiamato a risarcire direttamente le persone danneggiate, e i danni possono variare in termini di entità e natura.

I danni coperti includono quelli corporali, come lesioni fisiche di qualsiasi gravità fino alla morte, danni materiali causati a cose o animali, e danni immateriali o non patrimoniali come il danno morale o biologico. Pertanto, la responsabilità civile professionale offre una protezione essenziale per garantire che, in caso di danni causati a terzi, i costi di risarcimento siano sostenuti dall’assicurazione, alleviando il carico finanziario sull’azienda o il professionista interessato.

A seconda del danno subito dalla vittima, il risarcimento può essere molto costoso, fino a compromettere in alcuni casi la sostenibilità dell’impresa. Come già detto quindi, il professionista avrà tutto l’interesse a sottoscrivere un contratto specifico per scongiurare tale rischio.

La responsabilità dell’impresa 

La responsabilità dell’impresa, come più volte affermato dallo stesso Luigi Zunino, può ad esempio essere assunta da un dipendente, da un edificio, locali, uffici etc., da un’attrezzatura, da un prodotto, ecc. Il risultato sarà quindi, un errore, una negligenza, un’imprudenza, una violazione del dovere di consulenza, ecc.

Le potenziali vittime sono numerose. In particolare, possono subire danni imputabili all’azienda: i clienti, i partner, i fornitori, i subappaltatori o terze parti, che non sono vincolate da alcun contratto con la società.

A cosa serve l’assicurazione di responsabilità civile professionale?

Ogni azienda è soggetta a rischi, qualunque sia il suo status, le sue dimensioni, il suo settore di attività. In qualsiasi momento, anche al di fuori della prestazione di un servizio, potrebbe causare danni ad altri, compresi i propri dipendenti.

Dovrà quindi essere coperta dalla Responsabilità Civile Professionale sottoscrivendo un apposito contratto, ad esempio con un assicuratore. Pertanto, in caso di danni causati ad esempio a un cliente, non dovrà risarcire la vittima stessa: è l’assicuratore che sopporterà le conseguenze finanziarie dell’incidente.

La responsabilità civile professionale è obbligatoria?

Quando si tratta di responsabilità civile professionale, non tutti i professionisti sono uguali. Per alcune attività è previsto l’obbligo di sottoscrivere una polizza RC professionale, mentre per altre rimane facoltativo. È obbligatorio per legge, fin dal 2013, per tutti i professionisti iscritti negli Albi di qualunque professione regolamentata F, indipendentemente dal fatto che il professionista eserciti la libera professione o che sia un dipendente, che firmi progetti o che abbia la partita IVA.